Dalle foto social sembra sparito, ma il braccialetto elettronico applicato ad Alessandro Basciano su ordine del tribunale il 14 agosto avrebbe ancora dovuto essere al suo posto. E invece no. Il 35enne ex volto del Grande Fratello Vip, accusato di stalking nei confronti della sua ex compagna Sophie Codegoni, appare su Instagram senza alcun dispositivo alla caviglia. A spiegare il perché è lui stesso, in un’intervista al vetriolo rilasciata a Selvaggia Lucarelli, pubblicata nella sua newsletter Vale Tutto.
Il giallo del braccialetto
Il contatto tra Basciano e la Lucarelli avviene nel mese di luglio, tramite il legale del dj, l’avvocato Leonardo D’Erasmo. E il tono della conversazione, a tratti scontro acceso, non lascia spazio a fraintendimenti: Basciano si sente ingiustamente messo alla gogna, e la sua versione dei fatti è ben lontana da quella emersa in sede giudiziaria e mediatica.
"Ho fatto una brutta caduta con la moto d’acqua, mi sono slogato una caviglia e ho i tendini infiammati", spiega Basciano. "Mi hanno messo un tutore con delle stecche in ferro e devo restare fermo per 10 giorni". Ecco quindi spiegata, secondo lui, l’assenza del braccialetto elettronico.
Ma non si ferma qui. Rincara la dose sostenendo che "un’ordinanza di 10 mesi fa dichiara che il reato non sussiste", e che il giudice avrebbe riconosciuto solo una "scompostezza verbale". "Non sono stato ritenuto una persona pericolosa e lo dicono le carte", afferma con convinzione.
Attacchi frontali a Procura e stampa
Nel pieno della telefonata, Basciano si lancia in un attacco diretto alla Procura di Milano, definendola senza mezzi termini "una merda". Denuncia una presunta persecuzione mediatica: "Sono finito alla gogna perché mi hanno associato a casi di vera violenza. Una delle denunce? È solo perché un paparazzo seguiva Sophie, e hanno detto che ero io il mandante".
L’ex dj, arrestato a novembre 2024 e rimesso in libertà dopo 48 ore, appare frustrato: "Il braccialetto elettronico è una misura preventiva, lo mettono anche agli animalisti. Ma tu – rivolto alla Lucarelli – non tieni conto dell’ordinanza che mi scagiona".
Lucarelli sotto tiro
Non mancano nemmeno gli attacchi personali a Selvaggia Lucarelli, con toni che degenerano rapidamente: "Sono 10 mesi che mi attacchi, che mi condanni alla gogna", sbotta. Quando la giornalista gli ricorda gli insulti ricevuti da lui e dal padre, Basciano replica: "Lascia stare mio padre, finché si gioca, Peppa Pig".
Poi passa alla difesa economica e professionale: "Mi avete massacrato. Non lavoro più, devo mantenere i miei figli. Lo sai quanto guadagnavo? 25mila, 30mila euro al mese. Mi hanno cancellato tutte le date in Italia". Infine, non risparmia nemmeno Sophie Codegoni: "Questa ragazza non se la caga nessuno. È andata in tv perché da 8 mesi non lavorava. E adesso strumentalizza tutto".
Una relazione sotto i riflettori
L’intera vicenda tra Basciano e Codegoni, nata sotto i riflettori e finita tra aule di tribunale, interviste infuocate e accuse reciproche, continua ad attirare l’attenzione. Resta da capire quali saranno le conseguenze giudiziarie e personali per entrambi. Ma una cosa è certa: il caso Basciano è ben lontano dall’essere chiuso. Anzi, è appena riesploso.